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Sintesi forum LdT

Page history last edited by Cristina Galizia 13 years, 7 months ago

Area libri di testo - eBookFest ::: torna alla homepage


Sintesi della discussione nel forum

 

Aggiornata al 2 settembre


Definizioni

Non si tratta più di una evoluzione del libro, inteso come insieme coerente di conoscenze, progettato da un 'terzo' per essere attraversato, ma della possibiltà di organizzare il mare di informazioni in cui siamo immersi secondo un progetto educativo e formativo. (pol)

 

i libri di testo scaricabili online sono legge.(Maria Teresa)

 

oggetto interattivo con i file audio o video integrati nel .pdf, affiancati dagli esercizi interattivi (Lucia Bartolotti)

 

[bisogna stabilre se l’e-book è] un libro di testo un po' più moderno, o se uno strumento per una didattica diversa (Maria Teresa)

 

Se oggi riflettiamo sulla didattica, o sulle didattiche, e, per esempio, seguiamo il ragionamento di MT quando parla di lavorare per temi, per concetti, per problemi, ci accorgiamo che ogni insegnante potrebbe avere bisogno di "supporti", di "risorse" diverse e diversificate [..]Il digitale e internet hanno già cambiato in qualche modo le nostre didattiche (o ne hanno supportato, facilitato il cambiamento) ... questa è la direzione in cui, secondo me, va pensato il nuovo LdT che a quel punto non sarà ne un "libro" ne "di testo" (Marconato)

 

Caratteristiche di formato

(ben oltre il DM 41/09)

formato aperto, adattabile a schermi di dimensioni molto differenti e ampiamente personalizzabile in lettura; sto pensando, ovviamente, all'ePub;
- assenza di DRM proprietari e di qualsiasi accorgimento che limiti la fruizione e il passaggio da un dispositivo all'altro;
- adozione di licenze come questa Creative Commons, che incoraggia la diffusione e la collaborazione;
- apertura alla Rete, abbinando al testo vero e proprio una serie di servizi (approfondimenti, community, condivisione di risorse autoprodotte...) pensati per promuovere un uso attivo e creativo del LdT. (Mattioli)

 

materiale in latex e interfaccia lyx. Da qui, produrre le pagine html + figure. Le persone più esperte, che volessero contribuire, per migliorare il vostro lavoro, correggere e aggiungere esercizi, aggiungere sezioni o altro, potrebbero allora facilmente farlo (Pol)

 

il formato per la didattica è un po' limitativo. Io penso che sia meglio non partire dal formato (che implica il partire da una tecnologia), ma dal contenuto e da quello che si vuole ottenere: serve una mappa, facciamo la mappa – e con epub... °_° – e se serve leghiamoci il video, e come farla "girare", su quale strumento, ci si ragiona dopo. (Noa)

Assenza di DRM, assolutamente d'accordo, licenze CC io preferisco la 2.5 per motivi di tutela dell'autore (e infatti le stiamo utilizzando).
Apertura alla rete: fondamentale.(id)

 

Licenze BBN... sì, ma ci sono anche soluzioni ancora più innovative (id)

 

Caratteristiche dei contenuti

Credo il contenuto principale, il testo vero e proprio, dovrebbe essere un pacchetto scaricabile e fruibile offline (e per questo il formato epub è perfetto). Si potrebbero rilasciare aggiornamenti periodici, come con i software: finché sei abbonato aggiorni gratis, poi ti tieni l'ultima release che hai scaricato, che resta comunque tua. (Mattioli)

 

non sarà semplice trovare l'equilibrio ottimale fra i diversi linguaggi e fra lineare e reticolare. (id.)

 

Basta libri di testo dai contenuti per-cotti, belli e pronti, rigidi, che non stimolano a pensare, a costruire, intuire, dedurre..[…] Il testo digitale dovrebbe favorire il diverso approccio didattico. (...)
Nel questionario-indagine ho sottolineato la modificabilità (la "liquidità" di cui parla Noa!) (Giovanna Arcadu)

 

ciascuna scuola il suo wiki, tutti aperti, ogni insegnante mette i suoi contenuti, questo richiede competenze banali
liquido vuol dire questo, le diatribe pdf-epub-quello-che-vi-pare sono inessenziali (Formiconi)

 

Prospettive

“libro prodotto da insegnanti + alunni” (molti –provvederò poi a mettere i nomi precisi-)

 

@Lucia, è veramente interessante la tua proposta di avere un testo sempre aggiornato, anzi capace di aggiornarsi automaticamente, come fosse un normale "update". Un LdT che si sincronizzi sull'ultima modifica apportata, dei professionisti che lavorino sulle rapide e "speriamo continue" modifiche di un testo che spesso, appena acquistato diviene già obsoleto, per il contenuto datato. (Enrico Bocciolesi, in risposta a Lucia Bartolotti)

 

[a riguardo dell’”aggiornamento on line” del LdT ) Questo mi sembra uno spunto interessante. Un gruppo che si proponesse di mantenere costantemente aggiornato un insieme di conoscenze per uso didattico, quali caratteristiche dovrebbe avere? Quali spese dovrebbe affrontare e quali ricavi aspettarsi?
Una prima idea sulla organizzazione: una direzione in cui siano rappresentati gli editori, ma anche enti culturali ed un nucleo fisso, con specifiche competenze professionali, in grado di reclutare 'a contratto' docenti per svolgere lavori specifici e ben delimitati.
La composizione della direzione dovrebbe dare una certa garanzia che il servizio non sia dettato unicamente dall'interesse economico di pochi, mentre il mantenimento di una rete di partecipazioni dal campo educativo permetterebbe una stretta aderenza alle esigenze concrete, un vivo contatto con le istanze di chi opera nella didattica.(Pol)

 

Immagino quindi un LdT agile, costantemente aggiornato, estremamente usabile (anche in mobilità), molto ben strutturato, non dispersivo e sostanzialmente lineare. Attorno ad esso dovrebbe esistere una rete di servizi in grado di stimolare e supportare percorsi di approfondimento, riflessioni critiche, collaborazioni in rete, remix e creazione di materiali originali. (Mattioli)

 

Ottima la tua prospettiva del LdT come "servizio", non più come "prodotto". Ottima l'idea dell' "interattività"! (Marconato)

 

in Internet non c’è bisogno di scaffali. Ed è con questo pensiero che io vi lascio immaginare il futuro del libro di testo.(Noa -citando Formiconi?)

 

non si faccia l'equazione 1 alunno = 1 computer sia nelle aule informatiche - totalmente inutili e obsolete - sia nelle aule
bisogna far finta che il computer non esista più, proprio questo è il tema del mio ultimo post: 
Il computer, quale congegno essenziale per la gestione e l'elaborazione dei dati nella vita privata e nel lavoro, si sta estinguendo. Le sue funzionalità sono disperse nella rete che è il substrato fondamentale sul quale cresce la noosfera. Il computer sta invece mutando in una varietà di congegni che rappresentano le porte per accedere alla noosfera ... http://iamarf.org/2010/08/24/cronaca-di-un-guasto-al-computer/
evitiamo di cadere nella trappola della scarsità; […]quindi utilizzare le più ubiquitarie tecnologie che sia possibile, intanto avvantaggiarsi iniziando a produrre contenuti capillarmente, ognuno i suoi, dinamicamente, potendo continuamente correggerli, glocalmente: tutti li vedono ma ogni contenuto può avere la sua specificità ... qui si ara con i buoi e da te con i cavalli ...[…] navigare nel mare dei wiki prodotti dagli insegnanti, scoprire, aggregare, distillare, indicizzare, taggare, likare (ops. scusate) riusare, migliorare
un incubo per i grandi editori ma forse una succosa prospettiva per tipi come Noa .. (Formiconi)

 

bisognerebbe riuscire ad eliminare l'obbligo di comprare un libro di testo cartaceo, giusto per lasciare spazio a chi non vuole usarlo. (Bartolotti, ma anche Caguro, Mattioli e altri e diversi altri)

 

C'è un futuro per le case editrici? Probabilmente c'è un futuro per poche, grandi case editrici che dovranno continuare a stampare alcuni testi essenziali a prezzi accessibili (grandi volumi di produzione... piccoli prezzi). Nella mia immaginazione si trasformeranno in AGENZIE nelle quali il cartaceo occuperà un solo dipartimento. Per il resto aggregheranno collaboratori specializzati e produrranno contenuti, sotto forma di opere multimediali e programmi didattici, ma fornendo anche servizi particolari agli abbonati. (D'altro canto esisteranno sempre insegnanti che non possono passare i pomeriggi e le domeniche a costruire lezioni semi-personalizzate, no?) […]Contenuti creati dal basso e messi in comune dai docenti? Non c'è limite... Immagino poca istituzionalizzazione - non ce n'è bisogno, anzi contraddice la natura wiki dello strumento. Ottimo per la valutazione; sulla piattaforma wiki si possono caricare i test sviluppati negli anni, i learning objects creati dalle scuole, i prodotti da condividere.. (Bartolotti)

 

non ho la vostra stessa fiducia nel modello "grassroots" e nelle aggregazioni spontanee; mi sembrano più efficaci modelli misti, con comunità vaste e aperte, ma coordinate da qualcuno che sia in grado di dare ordine al caos creativo, che sappia indirizzare le tante energie disponibili all'interno di un progetto organico e condiviso.(Mattioli)

 

Ecco come immagino il libro di testo nella scuola che verrà.
Un libro cartaceo o virtuale (simile ad un ipertesto) suddivido in 3-4-5 unità di lavoro, ciascuna delle quali affronta un grande tema con valenza educativa ed introdotto da una mappa concettuale interdisciplinare; ogni nodo rimanda ad approfondimenti nelle varie discipline che a loro volta rimandano ad attività per esercitarsi; ogni unità si conclude con attività miranti a valutare non tanto quante cose sa alla fine del percorso l’alunno, ma a cosa sa fare ora con quello che ha appreso: una specie di banco di prova in cui l’alunno dovrà mettere in pratica le sue conoscenze, catapultandolo in una situazione reale ben definita. Insomma, qualcosa simile ad un video gioco in cui ci sono diverse stanze da visitare (Wanda conte)

 

Sul nome

Mi entusiasma l'idea di togliere quella "e" davanti al book perchè riduce il tutto alla dimensione dell'elettronico (anni fa ho iniziato una mia battaglia contro la "e" di e-learning e avevo visto giusto ....).(Marconato)

 

ho sempre cercato di utilizzare il termine "testi digitali" al posto di ebook. Il libro liquido, dicevo, ma fluidbook è orrendo.. e poi, italiano o inglese? mah. Digilibro? Digibook? mah! (Noa)

 

Libro (Giorgio Jannis) ..:-D

 

Problematiche vecchie e nuove

quale spesa per il giovane studente che acquista? Quale costo di produzione e mantenimento per l'editore? Il considerare l'e-book come oggetto o mero strumento tecnologico e contenitore di "file", ma non di testi, contribuisce a mantenere un distacco da qualcosa che c’è ma non se ne conosce il motivo dell’esistenza, sarebbe come considerarlo una key usb con monitor […]La possibilità di essere interattivo, supportato da video, e collegamenti virtuali lo rende sicuramente più attraente, ma si può incorrere in un sovraccarico cognitivo o all’opposto in una dispersione “testuale” nella lettura? Un lettore di libri elettronici, potrebbe essere una soluzione al peso che i bambini portano sempre sulle spalle, non mi riferisco alla cultura :) , una riduzione dei costi per la sua produzione e minor consumo di carta ma riuscirebbe a sostituire il testo cartaceo?. (Enrico Bocciolesi)

 

l'aspetto del risparmio dei costi, già di per sè non trasparente: si risparmia sulla carta (e sul peso!!!) ma bisogna investire in tecnologia e oculisti, per non parlare dei consumi elettrici mai menzionati; […]il futuro assetto dei creatori/produttori di testi: case editrici? Agenzie informatiche specializzate? Un mix come nel caso della casa editrice di Noa? (Bartolotti)

Abbiamo una preparazione sufficiente per valutare l'affidabilità (non sto dicendo la capacità di valutarne la valenza didattica che do per scontata) di un libro di testo che sia cartaceo o meno? (Maria Teresa)

 

Problema copyright dei testi moderni: hai centrato un'altra criticità di tutta la questione. Per non parlare delle immagini o di altri contributi iconografici, e video ecc...(Noa e altri)

 

Dovremo necessariamente affrontare e approfondire la questione del riconoscimento economico dell'autorialità [...] Bartolotti)

 

Quello che bisogna trovare il modo di fare è redistribuire gli utili in modo corretto, equo quanto si può – sono convinta che non esiste un modo totalmente equo nella distribuzione della ricchezza – in modo che tutte le parti in gioco ne abbiano un giusto vantaggio. [...] Sarebbe bello avere i libri gratis o quasi (è giusto però? me lo sto chiedendo, e non dico nei confronti di chi li scrive/produce, intendo proprio nei confronti di chi legge/studia). E non dimentichiamo che non sono solo autori ed editori a vivere sulla lavorazione dei testi: redattori, correttori di bozze, illustratori.. (escludendo prestampa, stampa, magazzino e distribuzione). [...] Quindi, o ci chiamiamo Mondadori, abbiamo le risorse per farlo – e non lo facciamo – o cerchiamo altre strade. Strade che non impoveriscano il testo, riducendolo a dispense magari stupende da un punto di vista di contenuti e didattico, ma orribili per altri versi (grafica e iconografia solo per fare l'esempio più banale).(Noa)

 

La filosofia del peer-to-peer sta prendendo piede ovunque. Possibile che prima o poi non prenda piede anche nella scuola?
Ci sono, poi, supporti che richiedono investimenti consistenti per essere sviluppati e che, per questa loro natura, difficilmente possono essere auto-prodotti. Ecco lo spazio per gli "editori" per quelle che qui sono state denominate "agenzie servizi didattici" (più o meno). In questo caso si può porre la questione del prezzo "giusto". (MArconato)

 

Come si può pretendere che chi ha fatto un acqiusto non lo riproduca, per comodità propria e per altri usi non commerciali?
Bisognerebbe prendere atto che non ci sono più quelle condizioni di scarsità in cui la legge del copyright aveva trovato giustificazione, secoli fa, al fine di far crescere la circolazione delle idee. [...] Sia redditività che qualità sono concetti che dovrebbero meglio specificati.e contestualizzati. Comunque, sono convinto che, nel contesto educativo almeno, cresceranno nel tempo, nella misura in cui i rapporti tra autori e fruitori cambieranno. E' un cammino culturale che deve essere intrapreso. Non può essere lasciato ad editori-pionieri solitari, ma deve diventare l'impegno di una società intera.(Pol)

 

I manuali/libri di testo non sono i libri. Nella mia scuola utopica io vorrei recuperare l'uso dei libri veri e questo può avvenire solo eliminando l'onnipresente libro di testo. Qui - almeno dal mio punto di vista - non si spara sui libri di carta ma si mette in discussione un "artificio" didattico che per molti aspetti ha fatto il suo tempo... :-) (mariaGrazia Fiore)

 

 

Vantaggi

Il testo elettronico potrebbe racchiude in sé degli aspetti innovativi (se non fosse per le numerose limitazioni che si volgiono apportare) che, potrebbero consentire allo stesso bambino di scambiarsi un libro con un amico mantenendone una copia per sé, quindi donarlo ad altri che probabilmente non possono permetterselo (dico questo perché ho potuto notare che in casi definiti problematici, riconosciuti come difficli, il potersi avvicinare ad un testo che per motivi economici o familiari - a volte gli stessi i genitori non sono intenzionati a comperarlo al proprio figlio - assume una valenza significativa rilevante). Spesso si asserisce che ai bambini non piace leggere, non sono tante le persone che si avvicinano a loro con un libro o che glielo donano, questo “share” dei testi, magari supportato da costi irrisori per chi riceve potrebbe aiutare molto e nel libro elettronico questo può avverarsi (Bocciolesi)

 

l'aspetto sociale - cooperativo è interessantissimo; (Bartolotti)

 

Svantaggi

Insomma secondo me il libro di testo serve ancora (e anche cartaceo), non come unico riferimento, per carità, ma come strumento su cui trovare, come scriveva Lucia, quelle poche regole, quelle poche nozioni di base condivise, che per i nostri studenti diventano più comode se su un testo di riferimento[...] ci deve essere un posto in cui i ragazzi trovano delle definizioni (qualcosa di più complesso però di un semplice glossario) dalle quali partire per avere un lessico comune. (maria teresa)

 

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