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Perchè, come, per chi, da parte di chi: verso la nostra mission

Page history last edited by Gianni Marconato 15 years, 6 months ago

Perchè, come, per chi, da parte di chi: verso la nostra mission

 

 

A guardare il mondo della scuola italiana dall’esterno e dall’alto percepiamo una immagine parecchio negativa. Il PISA che ci condanna anno dopo anno; la società che rileva quanto distante la scuola è dalla realtà; gli imprenditori che continuano da anni a ripetere che la scuola non produce le conoscenze e le competenze che servono al mondo dell’economia; i politici perennemente impegnati a cambiare la normativa che riguarda la scuola segno che quella che c’è non va bene; a lamentarsi sono, infine, le famiglie, gli studenti e gli insegnanti- Non passa giorno che qualche autorevole personaggio (da Venter a Pennac) ci ricordi che lui stesso è quello che è perchè non si è fatto rovinare dalla scuola  Un vero disastro!

Una immagine un po’caricaturata, un nuovo sport nazionale (il tiro alla scuola) ma, a conti fatti, parecchio vicina alla realtà.

Ben diversa è l’immagine che possiamo percepire quando abbandoniamo le categorie generali di giudizio, abbassiamo la prospettiva ed entriamo nella dimensione della vita di tutti i giorni. Accanto a tante cose che non vanno bene, dalla fatiscenza dei locali e degli arredi alla vetustà di tanta attrezzatura didattica, dalla carenza di materiali di prima necessità  agli sguardi spenti in insegnanti ed allievi, troviamo insegnanti volenterosi, con grande senso etico, competenti, sperimentatori, innovatori, amanti del loro lavoro; troviamo dirigenti che stimolano e creano le condizioni perché si possa migliorare; troviamo classi in cui si lavora – insegnanti e studenti – alacremente, si utilizzano metodologie attive e partecipative, si utilizza intelligentemente il PC ed internet. Troviamo, insomma, la scuola che funziona. Iniziative spesso minime, dal basso, con poche risorse, portate avanti da insegnanti tenaci, spesso tra l’ostilità di colleghi, da insegnanti che hanno deciso che la fatica e la frustrazione fanno parte della vita e, quindi, anche della scuola e vanno avanti per garantire ai propri studenti una scuola di qualità, insegnanti che non usano le responsabilità del sistema per coprire e cancellare quelle proprie. Insegnanti responsabili.

A questi insegnati, a questa scuola che funziona è riservato questo spazio. Per contrastare la deriva lamentosa e depressiva del pensiero sempre negativo, per mettere in luce tutto quello, e non è poco, che funziona, che produce buoni risultati.

Per dire ad alta voce che nella scuola non tutto va male, per farlo sapere anche a coloro che dovrebbero governare la scuola e non lo fanno, per far rinascere l’orgoglio di essere insegnanti.

La speranza è di creare una “vetrina” di esperienze di scuola che funziona, di creare un luogo di condivisione di idee e di risorse.

Questa è una iniziativa che nasce figlia di se stessa, senza sponsor (non servono), senza finanziamenti (per queste cosa non ne servono). Una iniziativa dal basso per la buona scuola che – a dispetto di tanti – viene costruita dal basso.  

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